top of page
L'isocronismo del pendolo
Noi dobbiamo alla appassionata biografia di Viviani molte famose leggende galileiane. Una è la storia del pendolo di Abramo: Viviani racconta come Galileo, quando era ancora uno studente di medicina nel 1581, misurò con la frequenza del polso le oscillazioni dì una lampada nel Duomo dì Pisa, scoprendo l'isocronismo del pendolo. Gli storici sanno che la lampada indicata oggi come la lampada di Galileo non può essere quella originaria, essendo stata installata nel 1587. Ciò non basta però a smentire il racconto di Viviani, poiché anche la lampada precedentemente appesa nello stesso luogo doveva sicuramente obbedire anch'essa alle leggi della fìsica.
Dimostrazioni matematiche intono a due nuove scienze giornata prima
Sagr. Concedami in grazia, Sig. Salviati, che io dica due parole. E ditemi, Sig. Simplicio, se voi ammettete che dir si possa con assoluta verità, le velocità del sughero e del piombo essere eguali ogni volta che, partendosi amendue nell'istesso momento dalla quiete e movendosi per le medesime inclinazioni, passassero sempre spazii eguali in tempi eguali? Simp. In questo non si può dubitare, né se gli può contradire. Sagr. Accade ora ne i pendoli, che ciaschedun di loro passi or sessanta gradi, or cinquanta, or trenta, or dieci, or otto, or quattro, or due, etc.; e quando amendue passano l'arco di sessanta gradi, lo passano nell'istesso tempo; nell'arco di cinquanta, metton l'istesso tempo l'uno che l'altro mobile; così nell'arco di trenta, di dieci, e ne gli altri: e però si conclude, che la velocità del piombo nell'arco di sessanta gradi è eguale alla velocità del sughero nell'arco medesimo di sessanta, e che le velocità nell'arco di cinquanta son pur tra loro eguali, e così ne gli altri. Ma non si dice già che la velocità che si esercita nell'arco di sessanta, sia eguale alla velocità che si esercita nell'arco di cinquanta, né questa a quella dell'arco di trenta, etc.; ma son sempre minori le velocità ne gli archi minori: il che si raccoglie dal veder noi sensatamente, il medesimo mobile metter tanto tempo nel passar l'arco grande de i sessanta gradi, quanto nel passare il minor di cinquanta o 'l minimo di dieci, ed in somma nell'esser passati tutti sempre sotto tempi eguali. È vero dunque che ben vanno, e 'l piombo e 'l sughero, ritardando il moto secondo la diminuzione de gli archi, ma non però alterano la concordia loro nel mantener l'egualità della velocità in tutti i medesimi archi da loro passati.
bottom of page